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Viviamo più a lungo, ma aumentano le malattie croniche: il ruolo dell’epigenetica e dell’ambiente

Negli ultimi decenni, la longevità è aumentata significativamente grazie ai progressi della medicina e delle condizioni di vita. Tuttavia, questo fenomeno è accompagnato da una crescita preoccupante delle malattie croniche: oggi, il 45% degli italiani soffre di almeno una patologia cronica, mentre la fertilità è in calo.

📌 Perché accade questo?

Le evidenze scientifiche degli ultimi 20 anni indicano chiaramente una causa principale: l’impatto dell’ambiente sulla salute. L’introduzione di oltre 120.000 molecole tossiche nell’ecosistema, il particolato ultrafine capace di attraversare la barriera emato-encefalica e persino la placenta, e gli stressori cronici che alterano l’asse ipotalamo-surrene sono tra i principali fattori che incidono sulla nostra biologia.

Dal modello genetico all’epigenetica: un cambio di paradigma

Un tempo, le principali minacce alla salute erano le malattie acute di origine infettiva, che la medicina ha affrontato con successo attraverso la farmacologia e le misure igienico-sanitarie. Tuttavia, l’attenzione verso il fattore ambientale è rimasta confinata solo in ambiti specifici, come la medicina del lavoro.

Oggi, sappiamo che questo approccio è incompleto. La scienza epigenetica dimostra che il 98% dell’espressione genica è influenzato da fattori ambientali:

✅ Alimentazione✅ Stile di vita e attività fisica✅ Stress e fattori psicologici✅ Esposizione a sostanze tossiche e inquinamento

Il dogma centrale della biologia, secondo cui il DNA determina in modo unidirezionale le caratteristiche di un organismo (DNA → RNA → Proteine), è ormai superato. L’ambiente modula costantemente l’espressione genica, e questo ha profonde implicazioni sulla nostra salute.

L’infiammazione cronica silente: il nemico invisibile

Una delle principali conseguenze dell’interazione tra ambiente e biologia è la low-grade chronic inflammation (infiammazione cronica di basso grado). Questo stato infiammatorio persistente, spesso asintomatico, è stato identificato come uno dei principali fattori di rischio per:

⚠️ Malattie cardiovascolari⚠️ Diabete di tipo 2 e sindrome metabolica⚠️ Neurodegenerazione (Alzheimer, Parkinson)⚠️ Tumori e patologie autoimmuni

L'ipossia cellulare (carenza di ossigeno), evidenziata anche dagli studi sulla biologia del cancro (HIF-1α e metabolismo mitocondriale), è un ulteriore elemento critico nel processo di degenerazione cellulare.

L’importanza di un approccio integrato alla salute

Le scoperte più recenti dimostrano che anche l’attività fisica ha un impatto epigenetico: un allenamento regolare può modificare l’espressione genica, riducendo il rischio di malattie metaboliche, cardiovascolari e neurodegenerative.

Analogamente, fattori ambientali come esposizione a inquinanti (es. bisfenolo A) durante la gravidanza possono influenzare lo sviluppo del feto, con conseguenze sulla regolazione endocrina e sul metabolismo per tutta la vita.

📌 Non esiste DNA “spazzatura”: il genoma è un sistema dinamico, in costante interazione con l’ambiente.

La rivoluzione epigenetica: verso un nuovo modello di prevenzione

Il tema sarà al centro del convegno “La Rivoluzione Epigenetica per la Longevità e la Salute delle Future Generazioni”, che affronterà l’approccio clinico integrato per la prevenzione e il supporto alla salute.

🧬 Il futuro della medicina non è solo nel trattamento delle malattie, ma nella prevenzione basata sulla modulazione dell’ambiente e dello stile di vita.



 
 
 

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